La frutticoltura nel Vicentino ebbe il suo pieno sviluppo a partire dal primo Novecento. Il territorio collinare era interessato soprattutto dalla presenza di castagni e ciliegi, questi ultimi particolarmente rinomati nella zona di Marostica-Bassano e dei Berici. Anche la coltivazione della vite aveva grande importanza, soprattutto nella zona collinare e prealpina del Vicentino.

La stessa diffusione del ciliegio, nel primo dopoguerra, fu favorita dalla ricostruzione viticola effettuata a seguito dei danni causati dalla fillossera, dal momento che il ciliegio veniva utilizzato come sostegno alla vite in alternativa a frassini, aceri campestri e gelsi. La tradizione era legata anche alla coltivazione dei meli e dei peri, tipicamente nei broli, che costituivano le prime aree dedicate alla coltivazione di alberi da frutto.