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Risorse naturali e aree protette  

L’Altopiano di Asiago è un poderoso baluardo montuoso che si stacca dalla catena delle Prealpi Venete. Da qualsiasi parte si arrivi sull’altopiano, la sensazione è quella di scendere verso iun «cuore» verde; i rilievi, sia a sud che a nord, si dispongono ad abbracciare la vasta conca centrale, leggermente ondulata e ricca di estese praterie. La vegetazione dell’Altopiano è rappresentata prima dalle boscaglie e dai boschi misti, poi dalle faggete e dalle peccete; caratteristica di queste montagne è poi la presenza di vasti prati e i pascoli. La tutela della biodiversità si realizza principalmente con l'istituzione e successiva gestione delle aree naturali protette (parchi e riserve) e delle aree costituenti la rete ecologica europea Natura 2000.

La rete si compone di ambiti territoriali designati come:

- Siti di Importanza Comunitaria (SIC), che al termine dell'iter istitutivo diverranno Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e

- Zone di Protezione Speciale (ZPS)

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Nella regione del Veneto sono attualmente presenti 130 siti Natura 2000, ripartiti fra due regioni biogeografiche (alpina e continentale), estesi per circa 4120,62 km2, ossia il 22,3% della regione. Nell’Altopiano dei Sette Comuni sono stati individuati due siti di importanza comunitaria denominati IT3220036 “Altopiano dei Sette Comuni” e IT3220002 “Granezza”.

 

SIC IT3220036 “Altopiano dei Sette Comuni”

L’area che interessa questo sito di importanza comunitaria si  estende entro una delimitazione che a Sud tocca i versanti settentrionali del monte Erio, dello Zebio, del Fiara, delle Melette di Gallio, e che a Nord segue per lo più quella di cresta, da Cima Manderiolo e Cima Larici alla Piana di Marcesina e al Passo della Forcellona. Ad Ovest il suo confine scende dall’Erio, scavalca la Val di Martello, s’innalza via via lungo la linea di cresta, raggiunge Malga Camporosà e, appena al di là del torrente Assa, prosegue per la Valle Sparvieri fino a Cima Manderiolo.

L’ampio avvallamento prativo che accoglie i paesi e le contrade si rivela profondamente solcato da due notevoli valli che discendono dal complesso sommitale dell’Altopiano: la Valdassa e la Val Franzèla. Una catena intermedia, costituita da vette sui 1500-1700 m (dal Monte Erio alle Melette di Gallio e di Foza), sovrasta e protegge la conca. Otre queste vette si scorge il Monte Verena, avanguardia della serie settentrionale dei Duemila, che incombe sulla Valsugana e la Valle del Brenta, delimitando a nord l’Altopiano. Tra queste catene si estende un altro Altopiano che viene denominato Zona Alta ed è solcato trasversalmente dalla Valle di Galmarara. Con le sue doline, i loch e le buse, i pozzi, i campi carreggiati e le mille forme di erosione e di corrosione, è una chiara manifestazione del carsismo nelle nostre Prealpi.

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La vegetazione che riveste i versanti submontani dell’Altopiano è rappresentata prima dalle boscaglie e dai boschi misti, poi dalle faggete e dalle peccete. Questi ambienti sono stati “governati” per secoli dai montanari, ma ora che risentono dell’abbandono e dell’incuria dell’uomo, i prati e i pascoli sono stati riconquistati dalla vegetazione spontanea, divenendo quasi irriconoscibili e i boschi si sono infittiti e ingrovigliati a tal punto da perdere i sentieri e risultare impraticabili. La vegetazione si divide in:

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SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA IT3220006 “Granezza”  

Il SIC Granezza dell’Altopiano dei Sette Comuni è racchiuso tra il Monte Mazze (1407 m), il Monte Raitertal (1403 m) e il Monte Tèrle (1251 m) a ovest e il Monte Gusella (1388 m) a est. Per la gente dell’Altopiano la località Granezza, nel comune di Lusiana, è spesso menzionata per la piana, il Pian di Granezza con la malga e il Cimitero inglese, ma forse più per le famose puntàre, le salite mozzafiato per chi percorre in bici o a piedi la strada che collega la località Granezza da Asiago e dal Barenthal. Numerose sono le malghe presenti nella piana; i pascoli sono pingui e ben modellati, magri e sassosi, spesso ingombri di massi affioranti in disfacimento di rosso ammonitico, la roccia giurassica qui ben rappresentata.  

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Lo provano le cave in cui viene estratta per l’edilizia e le cosiddette “città di roccia”, molto evidenti al di sotto del Rifugio Monte Corno. Questa zona è tipicamente carsica, come il resto dell’Altopiano, quindi non mancano le doline e le cavità sotterranee, specie nell’area tra Granezza, Rossingroba e le pendici ovest del Monte Bertiaga, tra cui la grande dolina della Busa della neve e il Buso Barboia.

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In questo SIC sono presenti volatili di vario tipo quali: il Culbianco, il Codirosso, l’Allodola, la Rondine, il Rondone e moltissimi altri uccelli; nell’erba spesso c’è il capriolo. Questa area, ricca di flora e fauna, è stata scelta per la collocazione del Giardino Botanico Alpino, situato appena al di là del rifugio Monte Corno e al di sotto del ben visibile monumento al Caduto Ignoto per la libertà. Questo piccolo parco, che incorpora un tratto di “città di roccia” e un boschetto protettivo, raccoglie buona parte della flora indigena più pregiata, completandola con le specie rare o localizzate del resto dell’Altopiano.  La presenza del Monumento al Caduto Ignoto per la libertà del Monte Corno e il sacello commemorativo accanto al Rifugio Granezza, comprovano quanto tutta la zona, nell’ultimo periodo del secondo conflitto mondiale, sia stata teatro di fatti sanguinosi tra cui l’indimenticato massacro dei 250 partigiani , avvenuto nel settembre 1944 ad opera dei nazifascisti. Inoltre, un eloquente richiamo al primo conflitto mondiale è dato dal British Military Cemetery, il Cimitero Inglese di Granezza. 

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ZONA PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) IT 3220036 ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI

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La ZPS IT3220036 “Altopiano dei Sette Comuni” interessa il settore Nord dell’Altopiano dei Sette Comuni che è compreso tra i 1300 m e i 3336 m.  In questa zona stati riscontrati 23 tipi di habitat 

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